L'antigastronomo

Ringraziamenti

Indulge genio, carpamus dulcia, nostrum est
Quod vivis, cinis et manes et fabula fies;
vive memor leti, fugit hora, hoc quod loquor inde est.

Vivi lieto con saggezza, prenditi i tuoi piaceri
È tuo soltanto ciò che vivi
Cenere e ombra e favola diventerai;
Vivi pensando che morirai, il tempo fugge
Ciò che sto dicendo è già passato.
(Aulo Persio Flacco, sat. V, vv. 151-153)

Anticipo oggi i ringraziamenti per gli auguri che gli amici mi faranno domani nella ricorrenza del mio giorno natale, settantadue anni or sono. Lo apprenderanno qui, in questa piazza del mercato globale, dove trafficanti, imbonitori, sensali, ruffiani e papponi di ogni genere s’affollano, ben accomodati sulle “panche di via” che il proprietario gli vende insieme alla nostra identità, i nostri malanni, desideri e miserie umane.
Ringrazio tutti gli amici e li esorto a non augurami cento di questi giorni, a non chiedermi come sto e se sono in forma. Non aspettatevi che vi faccia un elogio della senilità. Qui avete la mia vita a colpo d’occhio!
Ora che ho iniziato a smemorarmi sorseggiando l’acqua dell’oblio, di quel Dio placido del mito greco, il Lete, e mi sono disperatamente arreso al passare del tempo, non ho alcun motivo per festeggiare questo anniversario che dilaziona, rimanda, a data da definire, l’ultimo passaggio. Da vecchio, alla domanda di come sto fisicamente potrei rispondere con il mio accurato diario minzionale, il progressivo aggravarsi della mia artrosi cervicale e fornire un puntuale elenco di acciacchi che mi affliggono, sino al doloroso dettaglio di una tenosinovite stenosante, “più comunemente nota come dito a scatto” (cit. dalla rete). Ma infine, seppure fingessi d’essere in forma, a che mi vale la forma, se vado perdendo, ho perso, la sostanza? E non chiedetemi se sono felice.
Sono ormai della schiera di quei malcontenti che vivono con fastidio, malvolentieri o comunque “malgrado loro”, e inoltre, la convinzione che è la speranza a fare docili i reclusi, mi ha insegnato presto a non nutrire speranze, frequentando l’esperienza della mortalità con animo laico di morituro, nella schiera di quelli che “l’anima col corpo morta fanno”; come dall’Alighieri nel canto decimo del suo Inferno. La sola consolazione è pensare che ogni giorno invece di morire, vivo. Vivo!
Compatitemi, ma in questa stagione della vita le riflessioni che mi vengono rientrano tutte alle voci: miseria, malattia e morte. Per completezza, alla prima voce, dichiaro di essere un pensionato sociale a 644,50 € mensili; questo lo dico nella speranza che l’intelligenza algoritmica si faccia persuasa che se rinuncio ad acquistare una guida sull’altezza dei sanitari per anziani, è inutile propormi una vasca da bagno con sportello laterale o frontale, maniglioni e fondo antiscivolo! Grazie e restate in buona salute tutti!

P.s.
Mi dicono che il draiver del mio computer non va più, va cambiato. Questo significa dover resettare tutto il sistema operativo, diversamente non potrò più chattare o magari bannare chi mi sta sui coglioni fra tutti quelli che scrivono senza sapere nulla dell’argomento, i dummies, osservatori e/o opinionisti, per arrivare finalmente a blastarli, taggando in aggiunta amici con cui condividere l’azione, sendando uno screenshot senza, beninteso, voler acherare nessuno. Cmq, al di l’ha di ttt, lò già detto, xcome stanno le cose, credo/barra temo propio che…(continua)